Robot per interviste. Vancouver, Canada. E’ il 19 marzo del 2014. Sul palco della manifestazione Ted – che propone dibattiti in tutto il mondo su temi d’avanguardia – sale Chris Anderson. E questo giornalista, direttore di Wired Usa dal 2001 al 2012, famoso anche per il saggio The Long Tail (2006), sta per proporre al pubblico l’intervista impossibile. Anderson rivolgerà le sue domande a Edward Snowden. Proprio lui: è l’ex tecnico informatico della National Security Agency che si è rifugiato a Mosca dopo aver rivelato al mondo che gli Stati Uniti hanno messo in piedi un sistema di controllo massivo delle comunicazioni tra le persone. Un sistema che passa al setaccio qualsiasi dialogo avvenga – via smartphone, via Internet – con l’obiettivo (o il pretesto) di prevenire azioni terroristiche. Snowden, evidentemente, non può essere presente a Vancouver perché ricercato dalla Polizia e dai servizi segreti del suo Paese. Nello stesso tempo il giornalista Anderson – di cui è nota la creatività – non vuole limitarsi a una conversazione via cellulare, come pure avrebbe potuto. Decide allora di mettere in campo uno strumento che lascerà il pubblico a bocca aperta. Anche se Snowden resta al sicuro nel suo rifugio di Mosca, il pubblico avrà la sensazione di vederlo entrare nella sala del Ted di Vancouver in carne ed ossa.
Anderson si serve di uno speciale robot che le aziende utilizzano da anni nelle loro teleconferenze. Questo robot ha una specie di rullo alla base, che gli permette di spostarsi. Un’asta parte da questo rullo e termina con un tablet. Tablet dove si materializza il volto dell’ospite, dell’intervistato. A Vancouver, quel 19 marzo del 2014, l’effetto è strabiliante. Grazie al suo smartphone, il giornalista Anderson chiama a se il robot, mentre sullo schermo del tablet compare già il volto di Snowden. Il quale, a sua volta, può governare il robot con losmartphone. In questo modo, il pubblico vive proprio l’esperienza che Anderson vuole che vivesse. Guarda Snowden entrare in sala intanto che lui è ancora a Mosca, e rispondere alle domande del giornalista via Skype. Il robot per teleconferenze e Anderson collaborano insieme in questo grande evento giornalistico.